Palazzolo nel progetto S.O.S. patrimonio immateriale (clicca sull'immagine)

La chiesa Madre:

La primitiva chiesa, di stile normanno-gotico, era già edificata nel 1215, ma non è possibile indicare la data della sua erezione a Chiesa Madre; fu riedificata o restaurata per la maggior parte già prima del sisma del 1693, durante il quale dovette subire gravi danni, non crollò interamente, infatti si hanno notizie di interventi di restauri risalenti agli anni successivi.Nell'iscrizione del prospetto della facciata si legge la data 1893, anno in cui il sac. Giompaolo ne commissionò il rifacimento.Chiusa per restauro sin dal 1982, ancora oggi la Chiesa Madre non è fruibile né possiamo prevedere quando sarà riaperta. I conci calcarei, liberi della pellicola di calce che li ricopriva, rendono l'interno nel suo insieme suggestivo e questa chiesa la più bella e maestosa della città. Durante i lavori di ripavimentazione sono venuti alla luce una serie di ambienti sotterranei in parte scavati nella roccia e in parte costruiti in conci calcarei che servivano per la sepoltura dei defunti.


Chiesa dell'Annunziata:
Non tutta la chiesa fu distrutta dal terremoto del 1693, dovettero crollare probabilmente la facciata e il tetto, del tetto a cassettone dell'antica chiesa medievale è un frammento inserito nella porta a destra dell'altare maggiore, resti architettonici appartenenti a un edificio preesistente sono nell'acquasantiera posta lungo la navata sinistra, e sino alla seconda metà del sec. XIX era collocata in questa chiesa l'Annunciazione di Antonello da Messina, commissionata al maestro dal rettore della chiesa don Juliano Manjuni nel 1474; ritrovata alla fine del secolo scorso, restaurata più volte, è oggi il “pezzo” più importante del Museo Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa.La chiesa ha una splendida facciata ricostruita dopo il terremoto da un capo mastro architetto locale: Matteo Tranisi. Il grande portale è caratterizzato da quattro colonne tortili binate, e da una elaborata trabeazione; il tutto magistralmente intagliato con motivi agresti e festoni di frutta: uva, melagrane, mele cotogne, pere fichi ed altro. L'altare maggiore è magistralmente lavorato a pastiche e comprende tarsie di marmo e di pasta vitrea variamente colorata; è raffigurata l'allegoria della primavera, con volatili (paradisee) tra volute e motivi floreali.


Chiesa di San Paolo: PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'
La Basilica di San Paolo venne edificata intorno alla metà del XVII secolo in un ampia area urbana ove preesisteva una chiesa, più piccola, dedicata a S. Sofia. Distrutta dal terremoto del 1693; venne immediatamente riedificata, grazie alle elemosine dei confrati e dei fedeli, ancora più grande e bella di quella distrutta.Teatrale espressione del barocco locale la facciata si sviluppa in tre ordini: in basso, sono una scenografica scalinata, quattro arcate e un portico centrale, con pronao, è abbellita da una serie di statue, scolpite nel 1815, disposte nel secondo e nel terzo ordine, raffiguranti undici santi.L'interno ha forma basilicale a tre navate, con due absidi laterali che racchiudono due navate minori con due cappelle e presenta una serie di quadri di Giuseppe Crestadoro (1711-1808), ben quattro quadri firmati dal maestro e altri quattro attribuibili alla sua scuola.Pochi metri più avanti dell'ingresso principale, nello stesso piano del pavimento si trova la bocca dell'antico pozzo di S. Paolo; il pozzo, solo da recente reso visibile, è scavato interamente nella viva roccia ed è profondo circa 15 metri.
Nell'Altare Maggiore è stato collocato di recente un Crocifisso ligneo (sec. XVII) di buona fattura, proveniente dalla chiesa di S. Domenico.Più in alto, tra le enormi colonne policrome è posto un quadro che raffigura la Conversione di S. Paolo con in alto il Cristo trionfante tra un coro di angeli, dietro questo quadro, vi è la nicchia in cui è custodita la statua di San Paolo (1507) opera del ragusano Vincenzo Lorefice.


Chiesa di S.Sebastiano: PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'
La facciata barocca, a tre ordini, con scenografica e ampia gradinata, è opera di Mario Diamanti. L'interno si presenta a tre navate, con due cappelle in corrispondenza delle navate laterali. Gli stucchi e le statue di gesso sono di Gioacchino Gianforma (1783).Vi si conservano: la statua della Madonna Odigitria (cartapesta, sec. XVII, restaurata nel 1981), il quadro di S. Margherita da Cortona (Vito D'Anna sec. XVIII) e la statua di S. Sebastiano (sec. XVII).Sulla volta della navata centrale sono tre grandi riquadri che raffigurano scene della vita di S. Sebastiano: L'apoteosi, Il processo e La deposizione.Nella Sagrestia si trova un pregevole armadio di legno, scolpito dai Costa, famiglia di scalpellini locali.
In questa chiesa si celebrano: la festa di S. Sebastiano (10 Agosto), e la festa della Madonna Odigitria (mese di Maggio) che si chiude con la recita del rosario in dialetto palazzolese.
Nella cappella di destra è la statua del Cuore di Gesù e alla base dell'altare è il corpo mummificato di S. Urbano.Nella Cappella di destra sono rappresentate le tre virtù teologali: al centro è la Crocifissione (cartapesta) che raffigura la Carità e ai lati sono le due statue di gesso della Fede e della Speranza;



Chiesa dell'Immacolata:
La chiesa dell'Immacolata o di Santa Maria della Medaglia fu benedetta per la prima volta nel 1614 da monsignor Giuseppe Saladino, vescovo di Siracusa. Fu distrutta dal terremoto del 1693 e riedificata nel 1765. La facciata barocca, a due ordini, con scenografica gradinata, è convessa ed è unica nel suo genere a Palazzolo Acreide. In alto, a sinistra, è il campanile; la campana di destra porta la data 1520 e lo stemma della famiglia Alagona. L'interno, a una navata, è semplice nella sua struttura.È la chiesa in cui si conserva la più antica testimonianza artistica della Palazzolo rinascimentale: la statua marmorea della Madonna col Bambino di Francesco Laurana (sec. XV),



La chiesa di S. Michele:
La chiesa, distrutta nel 1693, fu riedificata a spese di Salvatore Calendoli e di sua sorella Maria. La facciata, a due ordini, con gradinata, è semplice e presenta motivi architettonici barocchi. Sulla sinistra, in alto, un po’ arretrato, è il campanile con la caratteristica cupola; davanti è una minuscola statua di pietra di S. Michele.

L'interno, a tre navate, è stato restaurato e l'antica pietra è ritornata alla luce; le colonne di pietra rendono l'insieme semplice e suggestivo.



La chiesa dell'Addolorata:
La chiesa è dedicata a S. Antonio Abate, ma la festa più importante è quella della Madonna Addolorata che si celebra la terza domenica di Settembre. La statua della Madonna Addolorata si conserva nella nicchia dell'altare maggiore.L'interno della chiesa presenta una navata centrale e una falsa navata di destra, con un ingresso centrale e uno a destra.Pregevoli sono gli stucchi che ornano le cupolette di questa falsa navata. Nei pressi dell'abside è posta la statua lignea di S. Antonio Abate.
Per altre informazioni riguardo alle chiese e alle sue feste potete visitare:
oppure contattare l'ufficio I.A.T della pro-loco al numero 931.882668 per visitare le chiese o disporre di una guida competente.




2 commenti:

dainonoborn ha detto...

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